lunedì 19 aprile 2010

GLI AMICI DELLA CENSURA - La triste parabola discendente di un gruppo di anarchici


Nel febbraio del 2006 il sindaco del comune di Jesi Belcecchi, dopo velate minacce da parte di ambienti islamici locali, compiendo un atto di inaudita gravità, fece rimuovere dai vigili urbani le vignette satiriche sull’Islam da noi pubblicate. Non solo non ricevemmo nessun attestato di solidarietà, ma al contrario un incredibile attacco da parte degli anarchici jesini del “Centro studi libertari Luigi Fabbri”. Ecco l’articolo con cui allora rispondemmo agli anarchici. Ecco come desideriamo controcelebrare la farsa del 25 aprile all’italiana dove si potrà assistere alla bizzarra quanto ripugnante scena di un importante esponente dei Comunisti Italiani (consigliere comunale) tenere un gagliardetto sull’altare durante la messa (sic!) e poi all’altrettanto odioso spettacolo di anarchici, centro sociale TNT, Comunisti italiani e Rifondazione Comunista marciare assieme a militari e forze dell’ordine! Non c’è stata nessuna liberazione dal fascismo che invece è più presente che mai, perfino in gruppi sedicenti di sinistra (vedi articolo Storie di ordinaria follia anarco-fascista)!

Dove c’era il nostro manifesto sulle vignette islamiche, ora c’è n'è uno degli anarchici che, non paghi di avere una loro bacheca “privata”, hanno pensato bene di occupare anche quel poco spazio riservato alle altre associazioni.

Il titolo del manifesto degli anarchici: un
illuminante esempio di "militanza" da bar
dello sport, oltre che di vuoto politico.
Salta subito agli occhi il fatto che metà del manifesto è occupato da una foto con alcune carte da briscola: probabilmente avevano poco da dire e quindi si sono tolti subito il pensiero. Certo, eravamo sicuri che non avrebbero mai pubblicato nemmeno una delle vignette su Maometto, dato che per compiere questo gesto ci vuole una buona dose di coraggio e di coerenza, di cui gli autori del manifesto sembrano decisamente sprovvisti. In compenso sembrano dei veri buontemponi, visto che per una vicenda che ha causato morti, feriti e distruzione in ogni parte del mondo, hanno deciso di farsi una bella partitina a carte…

Il titolo del manifesto è questo: “Prenditela con i fanti, ma lascia stare i santi (?)”. Non è proprio una massima filosofica, ma un proverbio trito e ritrito, pescato nel calderone dei luoghi comuni più biechi. L’unica cosa degna di nota è quel punto di domanda che sta ad indicare di quale “audacia” siano capaci! Una presa di posizione veramente “netta e coraggiosa”…!

Mentre leggiamo, pensiamo: vedrai, loro che sono contro ogni Stato ed ogni autorità, ora perlomeno condanneranno senza mezzi termini la rimozione del nostro manifesto da parte del sindaco! E invece se ne vengono fuori con la frase: il sindaco “dovrebbe cercare di temperarsi maggiormente di coscienza politica e laica per non passare sempre da mero censore”. Lì per lì sgraniamo gli occhi e controlliamo di non aver letto per sbaglio la dichiarazione di un Ciampi qualsiasi… Invece sono proprio gli anarchici che, in sostanza, consigliano al sindaco di censurare con moderazione (magari un manifesto sì ed uno no): in questo modo, pur agendo come ai tempi del Minculpop, perlomeno non ci fa la figura del clerico-fascista!

Una delle vignette da noi pubblicate
Ora ci aspettiamo di tutto! Ed infatti per ben due volte gli autori sottolineano che “le vignette erano decisamente brutte”, il che è non è affatto vero e comunque non c’entra nulla, altrimenti qualcuno potrebbe affermare che le vignette che gli anarchici pubblicavano ai tempi dei Meeting anticlericali, erano brutte e quindi potevano essere censurate. In realtà è solo un modo furbesco e gaglioffo per sostenere una nuova tesi sulla satira: le vignette si pubblicano solo quando piacciono a noi! (A NOI!)

Poi, anche loro si esibiscono nella frase più gettonata del momento: “le reazioni dei musulmani sono veramente sproporzionate”, come a dire che se un giornale danese pubblica delle “brutte vignette”, per rispetto del senso estetico di certi islamici è permesso incendiare ambasciate e negozi, aggredire degli occidentali, al massimo fare qualche ferito, senza però arrivare agli omicidi …

Non ci viene nemmeno risparmiata un’altra allegra favoletta (molto in voga in questi giorni tra rabbini, vescovi e imam) e cioè l’equiparazione tra i fondamentalisti islamici e chi pubblica o difende le vignette: “c'è modo e modo di essere atei o fedeli, senza che questo sfoci nell'integralismo dell'una o dell'altra parte…altrimenti ci si erge solo a difensori intransigenti e fanatici di una chiesa o di una non-chiesa”. Insomma noi, al pari di certi musulmani, saremmo integralisti e fanatici, gente “pericolosa” perché ci permettiamo di sostenere che le religioni sono la follia dell’umanità, il prodotto dello sfruttamento e dell’oppressione sull’uomo e che dobbiamo liberarcene al più presto, pena l’autodistruzione! Ma che modi! – sembrano dire gli anarchici – un battesimo o un’ave maria non ha mai fatto male a nessuno! Che male potrebbe mai farci una piccola fatwa o un po’ di sharia?

Un'altra delle vignette "incriminate"
Ed ora, tenetevi forte, il botto finale: “è un fatto positivo che i rappresentanti locali delle donne e degli uomini di fede mussulmana si sono fatti sentire perché si sono sentiti offesi nelle loro persone” (sic! sic!). Non crediamo ai nostri occhi! Per gli anarchici è positivo il fatto che alcuni islamici si siano lamentati ed abbiano chiesto ed ottenuto la rimozione del nostro manifesto! Ma quale conclusione si può trarre da una frase del genere? Semplicemente che gli anarchici jesini sono diventati i sostenitori dell’intimidazione, della censura più ripugnante e della repressione violenta del diritto di satira!

Ma che anarchici! Nemmeno borghesi illuminati! Ma che libertari! Nemmeno liberali! Ma che rivoluzionari! Gente piccola piccola, pavida e amante della vita tranquilla, come la quasi totalità dei partiti e delle associazioni jesine, rimaste in un silenzio colpevole, complici del sopruso politico, dell’oscurantismo e del fanatismo religioso. Un silenzio che pagheremo molto caro nei prossimi decenni. Tutti.

Jesi – Febbraio 2006

(Associazione Libero Pensiero “Giordano Bruno")

(tra breve nuovi contenuti nel sito http://www.antireligione.org/)